(Redefining Darkness Records) Probabilmente questo gruppo inglese è adatto a chi si chiede come sarebbero ora i Paradise Lost se non avessero optato per una sterzata di stile. Doom possente, lento ed elegante, che ogni tanto strizza l’occhio al death svedese dei primi anni, soprattutto nel cantato. Il tutto avvolto in una atmosfera che gioca sì sulla nostalgia dei suoni anni ’90, senza però privarsi di una produzione pulita e cristallina tipica dei nostri giorni. Un album che si fa scoprire man mano che gli ascolti avanzano, con i riferimenti al Perduto Paradiso che si fanno sempre più forti con il progredire delle tracce. Senza dubbio un omaggio ben accolto, che tra le altre cose non snatura la personalità del suono proposto.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 7,5/10