(Everlasting Spew Records) Tuona con possente crudeltà il secondo album del duo finlandesi Convocation, composto da personaggi provenienti da Desolate Shrine e Dark Buddha Rising. Un funeral doom incestuosamente incrociato con il death metal, passando per una teatralità atmosferica che non lascia spazio nemmeno ad un barlume di luce, tantomeno ad alcuna ipotesi di speranza. Quel death metal rallentato ma pungente emerge chiaro su “Martyrise”, un brano tecnico, piacevolmente contorto e ricco di emotività. Malinconia spinta a livello spirituale con l’immensa “The Absence Of Grief”, brano che vede come ospite Anssi Mäkinen (aka Vrasjarn) dei Profetus. Lacerante, straziante ed infernale “Misery Form”, canzone con riff death prepotenti, anche se ancora una volta scandita da battiti cardiaci rallentati fino al limite della morte. La voce scatenata, quelle evoluzioni goth e le guest vocals femminili, rendono il brano un perfetto inno alla tragedia. La conclusiva “Portal Closed” è più atmosferica, più sognante, estremamente gotica oltre che deliziosamente funerea. Odio verso l’umanità che trasuda, la costante materializzazione di uno scenario apocalittico, esaltazione della morte da tutti i punti di vista: un album imponente, maestoso, claustrofobico, travolgente, infinitamente malinconico e disperato, drammaticamente devastante.
(Luca Zakk) Voto: 8/10