(Comatose Music) Il mondo sta crollando e come se non bastasse, ecco i Corpsefucking Art a ricordarcelo. Ci han messo un po’ di tempo per farlo, ben sei anni dal precedente album, QUI recensito, tuttavia dal 2018 a oggi ne sono successe di cose e per l’appunto, loro sono adesso pronti a ricordacelo. Gigantesche e cattive verdure, pomodori, invadono il nostro pianeta e lo sterminio è ormai vicino, prossimo. La colonna sonora la fornisce la formazione romana, con il proprio brutal gore death metal dalle movenze lisce, scorrevoli e a tratti sismiche. Il suonare che accelera o rallenta cadenzando il passo e poi ripartire, è questo il piano stilistico della band che dunque sulla distanza non scuote forse più del dovuto l’ascolto. Sembrano meno incisivi e concreti i nostrani Corpsefucking Art forse perché “Tomatized” ha l’aria di essere ben ponderato a tavolino, studiato. Mentre le variazioni di passo sono un ‘must’ della band, divenendo un elemento a suo modo accattivante, dopo sei anni si percepisce che ora i Corpses giochino eccessivamente su accelerazioni e frenate. Attraverso un modo di fare lucido ma meno ispirato, dunque poco spontaneo e, soprattutto, manchevole di potenza, magari attraverso una produzione che liscia troppo il pelo.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10