(I, Voidhanger Records) Debutto per questa one man band italiana capitanata da G.G., il quale conduce alla stessa maniera altri progetti, quali The Clearing Path e Summit (di questi ultimi potete leggere qui e qui). Cosmic Putrefaction appare, fin dal moniker, palesemente death metal e, messo a confronto con i lavori dei Summit, rivela l’attitudine poliedrica di G.G., il quale riesce a comporre buona musica anche spaziando tra generi non certamente simili. Se G.G. Riesce ad essere fantasioso e contorto in ambiti prog/post, qui mostra il lato più devastato della sua arte, senza comunque dimenticare il suo io assolutamente eclettico! La opener “The Perpetual Orbit” vive tra l’atmosferico ed un death dal sapore post metal, per poi riversare inaudita violenza sulla micidiale “The Acrimonious Darkness”, nella quale un death metal classico dal sapore moderno prende forma con trionfale prepotenza. Si intensifica un estremismo sonoro con ”The Unheard Shrieks“ e “The Herald Prophecy”, mentre emerge tecnica contorta su “The Ancient Demagogue”. Se la breve “The Outermost Threat – Part I” dimostra furia assetata di sangue, la più lunga “The Outermost Threat – Part II“ trasporta in un ambient decisamente tetro ed inquietante, confermando la creatività senza confini dell’artista. Un death old school senza fronzoli con “The Ruinous Downfall” che rallenta e si appesantisce con la conclusiva “The Dismal Black Nothingness”. Album breve, deciso, tagliente che emerge dal nulla: sembra quasi che G.G. abbia all’improvviso deciso di mostrare un altro lato dei suoi innumerevoli aspetti artistici, confermando le capacità ed il vasto ampio spettro il quale rappresenta la sua espressiva furia artistica.
(Luca Zakk) Voto: 7/10