(Pure Noise Record) Un nome che circola nell’ambito metalcore/melo-hardcore statunitense, quello dei Counterparts. La band realizza un nuovo album, il quarto, nel giro di cinque anni e contandoci anche un EP degli esordi, ecco che il quadro della laboriosità dei giovanotti dell’Ontario è chiarito. Emotivamente i pezzi sono coinvolgenti: tensione e rabbia, tratti melodici più o meno drammatici si diffondono da queste bordate che o sono nettamente metalcore oppure hardcore, ma sempre nei crismi della modernità e di un tasso melodico che emerge di continuo. Pezzi dalla durata modesta, poco meno e poco più di tre minuti, permettono di arrivare subito al nucleo di ogni singola canzone e coglierne l’anima principale. L’hardcore veloce di alcune composizioni (come “Thread” o “Choke”) si affianca a tirate più elaborate (come “Withdrawal”) nelle quali il metalcore melodico, ma non zuccheroso o scontato, si mostra con naturalezza. Impressionante la sezione ritmica: Kelly Bilan alla batteria e Brian Kaczmarczyk al basso sono un’ossatura feroce e affidabile. Per il resto Jesse Doreen e Adrian Lee si divertono con passaggi anche di carattere estemporaneo al tasso hardcore generale, con due chitarre che nell’intera economia sonora dell’album ne hanno di valori da produrre. Forse non del tutto diretto questo nuovo album dei Counterparts, ma non da meno arrabbiato, sveglio ed elettrizzante e che con qualche ascolto in più diventa familiare e assolutamente piacevole.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10