(Nuclear Blast Records) Finalmente! In occasione del trentesimo anno di deviata attività per questa bestia britannica dominata dal demoniaco Dani Filth, ecco che striscia fuori dagli abissi il tredicesimo patto, il tredicesimo commensale, la tredicesima luna piena! “Existence Is Futile” avvolge, coinvolge, provoca: un concept sulle paure esistenziali e dell’ignoto… un’idea nata prima della pandemia, anche se capace di collocarsi in questa dimensione temporale con geniale precisione, avvalendosi tra l’altro di una immensa cura figlia ‘del tempo libero e dell’assenza dei tour’. Certo, questo concept è forse lontano da altre grandi idee di Dani, “Cruelty and the Beast” su tutti, ma quel ritorno dei grandi Cradle of Filth iniziato con il precedente “Cryptoriana…” (recensione qui), diventa ora una una traccia indelebile, una pietra miliare concepita per durare nei secoli… un capolavoro di atmosfera e tecnica tetra che poche altre band sono in grado di materializzare. Musicale, complesso… infinitamente teatrale… davvero, per chi scrive il definitivo erede di quella grandiosa opera dedicata alla contessa assetata di sangue: “Existence Is Futile” è corposo (dodici brani, oltre i settanta minuti contando anche le due bonus tracks), curato nei minimi dettagli, eppur così carnale, diretto ed impetuoso, con chitarre sublimi, tastiere e cori arrangiati con intelligenza, la voce di Dani in piena forma. Drammatica e penetrate “Existential Terror”… mentre è un capolavoro assoluto “Necromantic Fantasies”, catchy, pulsante, esaltante… il primo brano che guarda al passato della band con una chiara impronta verso il presente, il futuro. Teatralità sontuosa con “Crawling King Chaos”, pezzo che per certi arrangiamenti strizza l’occhio ad una versione più orchestrale del sound di “Cruelty…”. Paurosamente tecnica e glaciale “Black Smoke Curling From The Lips Of War”, pezzo nel quale la voce femminile apporta una ricchezza seducente e conturbante. Molta malinconia nella sensuale black-ballad “Discourse Between A Man And His Soul” (e torna ancora in mente la maestria dimostrata con “Cruelty…”), travolgente “The Dying Of The Embers”, ipnotica “How Many Tears To Nurture A Rose”. Torna la voce narrante di Doug Bradley (l’attore che interpreta Pinhead su “Hellraiser”, già collaboratore dei Cradle in altri quattro album, da “Midian” in poi) su “Suffer Our Dominion”, canzone con una chitarra semplicemente superlativa, prima della conclusiva “Us, Dark, Invincible”, brano ricco di metal, di thrash, di pulsazioni, di irrequieta ansia… ma anche di intenso groove ed un sublime senso epico enfatizzato dalle ottime orchestrazioni. Le due bonus tracks non sono certo da ignorare: la poderosa “Sisters Of The Mist” (la quale ospita ancora Doug Bradley e chiude la trilogia di “Her Ghost In The Fog”), capace di coinvolgere con twist narrativi inaspettati e la contorta “Unleash The Hellion”, un brano che mostra con prepotenza la tipica firma dei Cradle of Filth. Con una line up confermata che funziona a meraviglia (l’unico nuovo membro è Anabelle alle tastiere e voci femminili, artista che ha sostituito Lauren Francis nell’altra band di Dani, i Devilment), “Existence Is Futile” è un album che non abbraccia esplicitamente quell’oscuro e depravato erotismo al quale Dani è fedele… ma che offre una subdola intimità, una mistica oscurità, rivelandosi un lavoro più grandioso, più immenso, indicibilmente più tetro. Se “Cryptoriana” risvegliò quei sensi proibiti, quegli istinti animali che sembrano assopiti, allora “Existence Is Futile” riesce ad andare oltre, diventando contagioso, una pandemia sonora indomabile, un virus che muta ed prospera, che sopravvive ed evolve verso una nuova dimensione.
(Luca Zakk) Voto: 10/10