(Studio Connect) L’incipit di “The March of the Penguins”, opener dell’album, ricalca qualcosa dei Genesis e chiarisce subito la direzione della band, proiettata da anni nel progressive di matrice power rock. Lo conferma il seguito del pezzo, decisamente spostato su altri lidi rispetto a quelli della storica band inglese, rispetto a quel frammento iniziale. Il resto di “Dwarves & Penguins” segue alla stessa maniera: i synth che si fanno strada, le chitarre ben dosate negli effetti che rivestono le esecuzioni, un drumming pulito che lavora di fino. Musicisti validi i Crea, capaci di fondere discorsi tipo Yes, Camel, Magnum e dar loro un aspetto nuovo e diverso dal previsto. Bravi certo, anche raffinati nel suonare e padroni delle melodie esercitate con un dosaggio che non abbassa il trasporto per l’ascoltatore verso l’album. I brani sono intitolati “Spår”, cioè ‘pista’, e numerati dal primo all’ottavo. Otto composizioni raffinate e scorrevoli, attraverso musica che suscita emozioni ed avvolge l’ascoltatore.
(Alberto Vitale) voto: 8,5/10