(My Kingdom Music) Nono capitolo in circa trent’anni di esistenza per la band di Ingar Amlien, anche noto come bassista dei Conception. Ma Ingar è un’anima oscura, la sua dimensione è il black… e questa carriera parallela altro non fa che dimostrare una costanza, una dedizione ed una fedeltà al genere che va oltre ogni definizione. “My Ghost” è più pesante dei precedenti, è più oscuro, forse più personale, con un’espressività vocale ancor più estrema, più lacerante, più diabolica, il tutto per alimentare questo concept album, questo rituale diviso in capitoli il quale conduce verso un mondo oscuro, il nono portale… per il quale è necessario venire iniziati, verso il quale bisogna dimostra una totale sanguinaria devozione. Imprevedibile, inquietante, ma anche furiosamente black “My Ghost”, poderosa e con un mid tempo cosmico ed esaltante “Infected”, contorta “The Will Of God”, imprevedibile con le sue ritmiche e le sue aperture melodiche imponenti la bellissima “Satanic”. Capolavoro “Sacrificed To The Sun”: un brano di matrice prog, tanto aggressivo quanto suggestivo, dominato da un sassofono surreale, rivelando un nuovo accesso verso il vasto mondo del black metal… cosa che si ripete sull’introspettiva e bellissima “The Awakening”. “Under My Spell” è incalzante, travolgente… diventando melodica e suggestiva con gli assoli di stampo virtuoso, i quali emergono nella parte conclusiva, mentre l’epilogo “The Ultimate Truth” conferma un black metal tanto feroce quanto meravigliosamente fantasioso e nuovamente imprevedibile. Il black metal dei Crest of Darkness esce dai confini, va oltre, riuscendo a tingere di tetre tinte oscure anche le divagazioni progressive e post jazz. Un viaggio agghiacciante dentro gli angoli più remoti e incomprensibili della mente umana, un luogo dove l’energia oscura della natura infonde forza e coraggio a chiunque mostri devozione ed ambizioni a diaboliche dimensioni divine. Un album che dipinge il male, che esalta l’animale… il mostro… la bestia… rendendo suprema la fine, divinizzando l’ultimo istante, deificando il trapasso… celebrando la morte stessa!
(Luca Zakk) Voto: 9/10