(Napalm Records) Cosa accadrebbe se i Children of Bodom dei bei tempi andati incontrassero i Dragonforce e decidessero di scrivere un disco insieme, senza rinunciare ciascuno ai trademark della propria musica? Probabilmente uscirebbe qualcosa di molto simile a “Kings among Men” dei Crimson Shadows. Questi canadesi, vincitori della Wacken Metal Battle dello scorso anno, sono stati messi sotto contratto dalla Napalm e lanciano oggi sul mercato il loro secondo, devastante album, denso di un extreme power metal dove la componente death è talora predominante (anzitutto nel cantato). Il disco è scatenato fin dall’opener “Rise to Power”, che nei passaggi con cantato pulito arriva a ricordare l’epicità degli Ensiferum. “Heroes among us” ci seppelisce sotto una pioggia di solos velocissimi; “Maidens Call” è sicuramente la vetta dell’album perché ha tutto, potenza, velocità, grinta e un refrain melodico da applausi. “Braving the Storm” è letteralmente illuminata dal suo break acustico, mentre “Dawn of Vengeance” ha anche delle aperture melodiche che risaltano ancora di più nella furia generale. Si chiude con i dieci minuti di “Moonlite Skies and bloody Tides”, che compiono il disco in una valanga inarrestabile. Certo, la critica cui si espone molto “Kings” è quella di essere giudicato un disco per ragazzini, sparato a mille in modo ingenuo e caciarone… ma se è piaciuto anche a un vecchietto come me, potete giurare che non è solo questo!
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10