(Nuclear Blast) Nel 1970 il mitico Hunter S. Thompson si mise in politica per diventare sceriffo di una città nella quale tutto doveva diventare hippie e con droghe libere. Tra le altre cose Hunter voleva cambiare il nome di quella città, Aspen, in “Fat City”. Perse le elezioni… ma questa è un’altra storia… esattamente come è un’altra storia il fatto che i Crobots resuscitano quella città mai battezzata e la piazzano sul secondo album, pensando un po’ a Hunter S. Thompson anche nell’impostazione psichedelica della copertina. E quegli anni ’70 in qualche modo rivivono nel rock old style della band americana (Pennsylvania), un rock scatenato, potente, energetico ma pieno di tradizione, con tocchi moderni… un mix che porta “Welcome To Fat City” lontano da collocazioni temporali, esente da mode e stili, superpartes, unico. La graffiante ma squillante voce di Brandon tuona potente e cristallina, regalando alle sonorità volutamente grezze un tocco di supremazia, di superiorità, di energia infinita. Coinvolgente e bluesy la title track che apre l’album e trasporta lontano. Potente e graffiante “Easy Money”, decisa “Not For Sale”, coinvolgente, sensuale e un po’ romantica “Hold On For Dear Life”. Trionfante “Temple in the Sky”, tra i brani con il maggior risalto e definizione di tutti gli strumenti. Pesante “Right Between The Eyes”, ipnotica “Steal The Show”. Stupenda la conclusiva “Plague Of The Mammoths”, unico brano con un riff marcatamente metal, un brano scritto parlando di come si siano estinti i mammut, argomento che poi è finito nella canzone! Rock essenziale, sporco, diretto. Il remoto pianeta “Fat City” è un posto dove ogni debosciato può essere se stesso, fregandosene di tutto e di tutti, senza morale, senza rispetto… esattamente come la musica di queste undici tracce. Se il precedente “Something Supernatural” era terrestre, carnale e cosciente … questo album è in viaggio, è strafatto e completamente disperso in una dimensione non ben ubicata tra le varie galassie conosciute o meno, reali o meno.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10