(Autoproduzione) Sono folli questi ungheresi, almeno dal punto di vista compositivo. Non sono prevedibili, non giocano su cose già sentite, anche se non inventano nulla e dimostrano una tecnica al servizio di ciò che hanno in mente. Spaziano dal thrash metal ad un black metal, passando per il blackened e situazioni addirittura modern metal, nelle quali entrano improvvisi tagli melodici, per non parlare di soluzioni di tipo progressive. Se “Before Birth” è un death metal oscuro, con tinte dark/blackened, in “Narporja” c’è un power thrash metal che ricorda vagamente gli Annihilator degli esordi, sia per le melodie delle chitarre e per il cantato. “Behind the Mirrors” con i suoi oltre 11’ piazza una sequela di parti che si incastrano bene e trionfano delle melodie più che interessanti. “Torn Apart to Motion” è una sorta di crossover, il thrash metal suonato è selvaggio, alla Testament, nel riffing esistono momenti groove metal, alla Pantera, mentre il ritornello ha qualcosa dell’heavy metal classico. I Crowhill Tales possono migliorare, ma credo che se avessero uno studio imponente o un produttore esperto potrebbero realizzare già una release notevole. La band ha ancora una dimensione underground e sta avendo delle esperienze importanti, però ritengo che siano bravi e andrebbero supportati.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10