(Iron Bonehead Productions) Sono gli statunitensi Crucifier gli autori di “Led Astray”, album che rappresenta il loro terzo album, all’insegna di un black-death metal oscuro, ruvido con momenti melodici importanti nonostante una generale patina raw nel loro suonare e nella stessa produzione. Cazz Grant, batterista, è l’unico elemento presente nei ranghi della band sin dagli albori, ovvero il 1990. Nonostante abbiano pubblicato solo tre album, i Crucifier hanno dato alle stampe diversi lavori ‘minori’ negli anni, marchiandosi come una concreta realtà underground. “Led Astray” esibisce distorsioni fragorose, c cavernose, grondanti una certa oscurità. Il cantato è un growl sussurrato, tendente all’harsh e ben si allea al clima grigio che grava come un sudario su queste nove composizioni. Selvagge, ruvide, con momenti spinti, estremi, con riff divoranti e dal tocco old-style, principalmente di natura death metal e con le accelerazioni che invece vanno verso un blackened buio e caotico. Questa attitudine sfrontata e spartana è apprezzabile, questo clima irascibile e con riff che alzano e abbassano i toni altrettanto. Alla lunga resta questo, forse meno l’insieme dei pezzi nei quali però si avvertono spesso delle melodie che non vengono del tutto sviluppate. Tuttavia “Led Astray” è qualcosa pensato senza fronzoli e con l’intento di suonare diabolico.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10