(Pride & Joy Music) Il debut degli spagnoli Crusade of Bards si colloca a metà fra il pirate e il symphonic metal; ci sono diverse ingenuità da debut, ma per chi ama questi due generi qualche elemento godibile c’è. Questo disco arioso si apre sulla quasi titletrack, che mescola sinfonismi alla Within Temptation con un impianto power di chiara matrice mediterranea, creando un ibrido funzionale. Tutto bene, ma la voce un po’ monocorde di Captain Tenebre finirà poi per stancare con il ripetersi degli ascolti. Intensa “For Fours”, più carica e oscura “The Rise of the Kraken”, con un po’ di gioco delle due voci a mescolare le carte. Della suite in due parti “An Ocean between us” funziona solo la seconda, “Ulisses’ Cry”, dotata di un bel refrain e di un respiro maestoso (vi partecipa peraltro Henning Basse); non benissimo la ballad acustica “And so the Bard sang”, in cui il cantato maschile è molto lezioso e artefatto. Può bastare il buono di “Tales…” per le sfide del mercato? A voi la scelta…
(René Urkus) Voto: 6/10