(Jolly Roger) Non credo (o almeno spero…) che ci sia necessità di presentare al pubblico di MetalHead i Crying Steel: la formazione bolognese è di diritto una delle più illustri esponenti del metallo italiano anni ’80, e all’epoca della prima reunion (quella che fruttò “The Steel is back!”) ero informatissimo su di loro, dato che frequentavo lo stesso forum di appassionati dell’allora chitarrista Alberto Simonini! Oggi la sempre meritevole Jolly Roger Records rimette sul mercato, remasterizzati, i primi due prodotti discografici ufficiali della band, l’EP autotitolato del 1985 e il debut “On the Prowl”, dell’anno dopo, le cui copie originali sono pagate cifre folli su Ebay. L’EP si apre con il riff genuino di “Ivory Stages”, un brano che si porta dietro il sound del 1985, fra i Saxon, gli acuti di Luca Bonzagni e uno spirito indomito. Frizzante e sostenuta “Hero”, con i giochi delle chitarre di Simonini e dell’altro guitarist Franco Nipoti; una cavalcata a briglia sciolta è “When the Rainbow dies”. Il full-length iniziava invece con l’arrembante “No One’s crying”, ma certamente il refrain migliore è quello di “Changing the Direction”, più anni ’80 degli anni ’80 stessi! “Struggling along” è una ardita e riuscita sperimentazione su territori che qualcuno definirebbe progressive, con larghe escursioni delle chitarre; si rallenta il ritmo con la sorniona “Upright Smile”, mentre “Alone again” è una power ballad che non lesina chitarre graffianti. Il disco si chiudeva con la laccata e sognante “Shining”, una ballad che avrebbe meritato maggior fortuna. Il package di questa ristampa è completato da un secondo cd, che presenta uno show tenuto a Bologna nel 2016 (dunque dalla formazione più o meno attuale, senza Simonini e Bonzagni), con TUTTI i brani dei due dischi sopra analizzati. Che volete di più? Se avete meno di trenta anni, “Steel alive” è il modo migliore per documentarsi sui Crying Steel!
(René Urkus) Voto: 8/10