(Metal Scrap Records) Vento freddo dalla remota Russia. Un vento malvagio, pervaso di dolore, pazzia, malvagità, ossessione, deviazione mentale. I Cydia producono un sound diverso, particolare, da valutare nell’insieme, senza osservare la singola canzone. Un album che è un percorso a tratti caratterizzato da furia e violenza, a tratti da momenti atmosferici oscuri ed avvolgenti, con esperienze che coinvolgono sonorità death metal, industrial metal, metal core, nu-metal, fino all’ambient elettronico. Manca una linea guida generale, tanto che ci sono canzoni completamente diverse che sembrano appartenere ad autori diversi, ma, come già anticipato, i Cydia vanno valutati globalmente. Il loro approccio offre un feeling da concept album, progetto al quale si stanno già dedicando per dare seguito a questo “Evil Sun”. Le prime quattro canzoni sono violente, ritmate, con pochi accenni alle idee alternative che già emergono nella quinta traccia, “Night Without Dream”. “Life for 3.45” è una bellissima canzone elettronica ambient, con un’atmosfera angosciante, torturata, di sofferenza fisica e psicologica. “Stalker” manifesta la doppia personalità della band, arrivando a ricordare i Fear Factory nella parte death industrale, ma con massicci richiami all’ambient nell’intermezzo avvolgente e tetro. “Diary Of Freak” di nuovo mescola gli stili, con un approccio death elettronico molto ben fatto, che da luogo ad una traccia molto godibile, che probabilmente è un inizio di definizione dell’identità musicale di questi quattro musicisti Russi. Come uno pugno sui denti la seguente “One From Us” introduce elettronica distorta ed un approccio metal-core, con l’aggiunta del rap, il tutto molto ben amalgamato. Il death di “The Last Sunset” offre richiami alla scuola melodica svedese, mentre “Alive Too Much” chiude un cerchio di influenze vaste con rap e metal core iniettati di death e melodia. Le idee e le influenze dei Cydia sono molto particolari, e sono sempre gestite in chiave innovativa, con fantasia e creatività. Ai Cydia manca veramente solo la chiara definizione del proprio sound, quella impronta sonora che permette di riconoscere una band anche in mezzo a mille altre. Però loro ci sono vicini, pericolosamente vicini. Il prossimo album potrebbe essere una rivelazione.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10