(AFM Records) Quarant’anni? Anche qualcosa in più! Ma davvero? Siamo sicuri? Ma se sono sempre loro, sempre uguali, sempre così meravigliosamente eccentrici! Come fanno? Hanno venduto l’anima a qualche demone? Dannati Disneyland After Dark, dannata Disneyland che tra un’attrazione e l’altra nasconde misteri e cose innominabili. Dannati Jesper, Jacob, Stig e Laust… quattro tizi che sembrano appartenere a quattro band diverse! Ed intanto ecco che questo tredicesimo album è maledettamente rock’n’roll, il rock’n’roll dei D-A-D, quello sprezzante, ribelle, personale, intimo, profondo, ironico, ricercato. E dopo tutti questi anni, con una line up costante, non è affatto scontato poter percepire questa energia, questo heavy rock, questo hard blues, questo rock così possente, così ispirato, sia musicalmente che per quanti riguarda i testi. Brani come “Head Over Heels” sono puro magnetismo, con la voce di Jesper che narra storie, mentre la chitarra di Jacob dipinge armonie così dannatamente sexy. La title track è così immensamente loro, così personale cosi inconfondibilmente D-A-D, mentre è impossibile resistere all’energia trasmessa dalla opener “God Prays To Man”, così prevedibile ma anche così genialmente provocante. Oscura ma incredibilmente trascinante, poi con una chitarra seducente, la bellissima “Crazy Wings”, da cantare con la band la potente “Keep That MF Down”, incisiva e pulsante “In My Hands”, sognante “Head Over Heels”. Malinconica ma ancora una volta potentissima “Automatic Survival”, nostalgica la conclusiva, iconica ed autobiografica “I’m Still Here”. Unici. Inimitabili. Intramontabili. Costanti, coerenti, irresistibili, divertenti, devoti a quella causa, a quel movimento, a quella religione per la quale Jesper Binzer, tanti anni fa, ha deciso e dichiarato di non volersi più tagliare i capelli!

(Luca Zakk) Voto: 10/10