(Iron Bonehead/Godz Ov War Productions) One man band svizzera recentissima, nata nel 2014 con un solo album all’attivo (nel 2015) e un solo obiettivo: devastare. Missione che viene esaltata con questo mini, questa mezz’ora di brutale violenza, assoluto assalto. Un blackned death, molto black ed anche molto death, ma pure grind e qualsiasi altra categoria che includa violenza, odio, oscurità e maledizione. Totale mancanza di luce, speranza o riposo pacifico. Quattro tracce che rappresentano un concept sull’ascesa e la discesa spirituale, fino a una inevitabile tragica fine, quattro tracce che toccano i confini del grind e del death, passando per il doom, quattro tracce che suonano volutamente sporche e assurdamente letali. Le linee vocali hanno poco o nulla di umano. Il drumming è cavernoso e massacrante. Le chitarre godono di compressioni e distorsioni incompatibili con la melodia ed il mix finale punta ad instaurare un ambiente sonoro totalmente inospitale, deliziosamente assassino. Siamo oltre la musica. Ma anche termini come “bestialità”, “inferno” e “furia demoniaca” risultano stretti, in quanto “Astiwihad-Zohr” è un impatto sonoro che ha senso di esistere solo come colonna sonora per l’adorazione di entità soprannaturali dalle caratteristiche sgradevoli e perverse. La versione sonora della distruzione, dell’annientamento, della negazione della vita. Non si tratta nemmeno di musica che inneggia alla morte. La morte, dopotutto, è la fine ma anche la cosa più comune e naturale: ma “Astiwihad-Zohr” inizia molto oltre la morte, e di comune o naturale non ha niente, assolutamente nulla.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10