(Autoproduzione) Debutto discografico per i Siciliani Dalia Nera, band attiva dal 1999 e inizialmente dedita a sonorità post grunge e stoner. Con il passare del tempo, il gruppo sente la necessità di trovare uno stile più personale, sterzando verso uno stile più heavy, racchiudendo svariate influenze. Il passato grunge si fa sentire soprattutto in alcuni riffs oscuri e ipnotici, propri di acts come Soundgarden e Alice In Chains ma suonati con un piglio più metal, talvolta dal retrogusto prog, evidente nelle soluzioni ritmiche della title track in cui la sezione ritmica fa la parte del leone, mentre gli assoli di chitarra sono tecnici e di notevole gusto melodico. Mostruosa la prova dietro il microfono di Gianni Zed, cantante dalle notevoli doti tecniche e dotato di una grande espressività che, in più di un frangente mi ha ricordato una via di mezzo tra un James LaBrie più espressivo e Geoff Tate. Il suono delle chitarre è cupo, potente e soffocante nei riffing, come nell’opener “Shot!”, brano che risente molto dell’influenza dei citati Soundgarden era “Badmotorfinger”. Stesso discorso vale per “My Show Will Never End”, con la sei corde che macina riffs ipnotici tra post grunge e southern. “Time For Sex” è accattivante e suadente, con sonorità vicine all’hard rock. Ma i Dalia Nera si esprimono egregiamente anche quando c’è da premere sull’acceleratore, come nella scatenata “Run!”, fast rock che rallenta solo in prossimità del ritornello e nel pesante break centrale. La band mescola le influenze con naturalezza, creando un suono personale e graffiante, subito riconoscibile, meritando un posto al sole dopo anni di gavetta.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10