(Total Metal Rec.) Ascoltato con interesse “Two Straight Horizontal Lines and the Organized Chaos in Between: Director’s Cut”, QUI, la possibilità di approcciarsi a questo nuovo album del duo russo-ucraino che risponde al nome di Dan Deagh Wealcan diventa automaticamente una felice aspettativa. Mikhail A. Repp, compositore, chitarra, tastiere e programmi, e Eugene “Iowa” Zoidze-Mishenko, voce e testi, sono una fabbrica di cose e follie sonore che ricordano il Mike Patton dei sui tanti progetti, i Nine Inch nails, i Ministry e altri pazzi o arditi del suono. Canzoni con ritmi elaborati al computer, tanta elettronica, tastiere che formano blocchi sonori che si smontano e rimontano, chitarre dal fare industrial, voce filtrata e non, voci campionate, sampler vocali che si addizionano a queste composizioni che logica non ne hanno. O forse sì, ma andrebbe capita. Perché capire? Questo “Who Cares What Music Is Playing In My Headphones?” è forse meno estroso rispetto al precedente, ma per costruzione non è meno stuzzicante. L’uso di tempi dispari e in controtempo spesso rendono il tutto più ricercato: questo però non è la base per celebrare l’album più del dovuto. I DDW si calano in una dimensione profonda, nonostante poi impieghino poco più di trentacinque minuti per squadrare un sound fatto di sperimentazione e di regole non sempre stabili. Questo perché lo stile stesso dei pezzi è altalenante, a tratti ombroso, altrove estroverso e ritmato. Nessuno schema sicuro, ma la volontà di andare avanti dal principio dell’album attraverso una concatenazione del tutto particolare. Il risultato finale è arbitrario: del resto a chi importa che musica sta suonando nelle mie cuffie?
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10