(Heavy Psych Sounds) Dai tour tenuti nel periodo tra il 2008 e il 2023 i Danava ne ricavano un live album. I pezzi sono principalmente concentrati in un paio del 13 aprile del 2008 eseguiti a Dublino e quattro dell’11 novembre del 2023 suonati a Praga. La band di Portland, Oregon, sintetizza nel proprio modo di suonare l’hard rock di derivazione seventies e l’acid rock. La dimensione live spinge i Danava a cavalcate lisergiche e astrali che si prestano a essere delle selvagge sessioni nelle quali la band non morde i freni. In particolare i pezzi registrati a Dublino, dei quali i circa dodici minuti di “Spinning Temple Shifting” cristallizzano questa visione tra onirismo, psichedelia e hard rock in forma libera che si fondono per creare una libertà di stile evocativa. I pezzi praghesi sgorgano da una fonte audio meno levigata e più irruenta, ben più hard & heavy. La stessa “Longdance” che sfiora gli otto minuti di durata, non arriva alle punte lisergiche dei pezzi del 2008, mostrando così una band più coriacea e al contempo sopra le righe dello stesso hard rock o heavy metal dei primordi. “Let The Good Times Kill” appare come una fusione tra Hawkwind nella sua fase iniziale, i Black Sabbath e quel puro stile heavy metal dei primi anni ’80, dunque Judas Priest e Iron Maiden degli esordi, così semplice e coinvolgente e pertanto senza pretese sperimentali.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10