(Rockshots Records) Tre anni fa recuperai fortunosamente “Tales of Avalon: The Lament”, terzo capitolo della discografia dei power metallers brasiliani Dark Avenger (rimando alla precedente rece per la storia del mio rapporto con la band…). Il quarto mi arriva comodamente in promozione, ma quando vado ad ascoltarlo mi giunge una tristissima notizia: Mário Linhares ci ha lasciato il 22 Dicembre appena passato, sconfitto dalla malattia che da tanti anni lo tormentava, e che fino a qualche tempo fa sembrava aver superato. Scrivo allora queste righe come se fossero un tributo alla sua band, forse ancora più cupa e grintosa di quanto non sia mai stata in precedenza… la loro musica è ormai power/prog per nulla intenzionato a smussare gli angoli. Si comincia con la titletrack di questo che doveva essere il primo capitolo di un concept (chissà che scelte prenderanno ora i brasiliani): un carrarmato aperto da inquietanti violini e condotto su un ritornello dove Mario va altissimo. Nervosa “Smile back to me”, mentre “King for a Moment” alterna momenti durissimi a improvvise aperture melodiche. “Parasite” sembra quasi incrociare il power/thrash al power/gothic, per un risultato disorientante e originale; inquietante “Breaking up again”, e “Nihil Mind” si gioca tutto su un break raggelante, momento di respiro dalle violente partiture power/prog del resto del brano. Il disco si chiude con la maestà gregoriana dell’intensa “Sola Mors liberat”, e con la dolce ballad “When Shadow Falls”, l’unica concessione che i nostri facciano in tutto il disco a suoni latini. Mario, grazie per questo disco: i fan del power più roccioso e cattivo onoreranno certamente la tua memoria.
(René Urkus) Voto: 8/10