(Cruz del Sur) Non credo si possa mai smettere di parlare bene dei Dark Quarterer! La formazione di Piombino ha letteralmente inventato un genere, che potremmo chiamare epic/prog, e a ormai 40 anni (!) dai propri esordi sfodera un nuovo disco, che dà un seguito, dopo cinque lunghi anni, all’ottimo. Facile indovinare qual è il tema che stavolta hanno scelto Gianni Nepi e compagni… ispirati stavolta nientemeno che da un libro di Alberto Angela! Inizio lento e d’atmosfera con “Vesuvius”, con le keys tanto caratteristiche della band e Gianni che alterna il suo solito cantato a uno stile molto più arcigno e tirato. Davvero interessante la seconda parte, che presenta un prog settantiano veloce e ammiccante grazie all’hammond. Frenetiche le parti strumentali di “Welcome to the Day of Death”, che trasmettono fretta e agitazione; “Plinius the Elder” è una splendida lezione di prog metal, che con il break ci offre prima una escursione pianistica e poi passaggi jazzati di fine fattura. E che dire di “Panic”, un classico (ma solo per questo speciale) brano Dark Quarterer, con Gianni che dimostra che ancora, a 67 anni suonati, di essere capace di interpretazioni vocali ambiziose e trascinanti? Marziale “Gladiator”, mentre la conclusiva “Forever” è epica soprattutto nel solo finale, condito di cori evocativi. “Pompei” è più di un ‘semplice’ disco: è musica che trasmette sensazioni, che solletica anche gli altri sensi, che riesce a far vivere agli ascoltatori le emozioni, i tormenti e il dolore di uomini di oltre 2000 anni fa. Ancora una volta giù il cappello per questa band eccezionale, che il mondo non ci invidia quanto dovrebbe!
(René Urkus) Voto: 8,5/10