(W.T.C. Productions) Black metal orientato a distruzione, oscurità, massacro, guerra, sangue, tortura… e qualsiasi altra cosa dolorosa e sporca vi possa venire in mente. Sono tedeschi, esistono da quasi due decenni e non sono certamente prolifici con i dischi (questo è il secondo o terzo). Ma quando decidono di fare un album, non hanno rispetto di nessuno. Sono satanici, occulti, ma anche offensivi, insolenti, irriverenti. Non hanno pietà ne del pubblico e tanto meno degli strumenti. Si fanno sentire con violenza, e sono solo in tre. Sono una specie di Carpathian Forest tedeschi per come si presentano, per come è impostato il loro sound. Titoli come “Fuck Off”, posta in apertura, non ricercano certamente complessità esoteriche per evocare demoni immondi: i Darkmoon Warrior mandano semplicemente a fanculo il mondo, lo fanno con il primo pezzo dal 2009 ad oggi. Fanno black metal, non certo musica per soap opera, e quindi l’atteggiamento e la potenza del suono arrivano diretti, schietti, fieri e assolutamente volgari. Impegnati nella stesura delle canzoni, riescono a generare un album con otto tracce, spesso di durata superiore ai sei minuti, liturgie oscure di lunga durata per infestare in maniera irreversibile le anime di coloro che osano avvicinarsi al loro sound. Brutale ma con una melodia di chitarra coinvolgente, trionfante e piena di un crescendo irresistibile la canzone più lunga del disco “Satanification”. Ritmata e cadenzata per generare un headbanging letale “The Call”, altro pezzo dalla lunga durata. “Black Tongues And Rusty Nails” ha uno sviluppo oltraggioso, in perfetta linea con l’indovinatissimo titolo: il vocalist riesce forse a dare il massimo in questo pezzo, offrendo un growl possente, molto ben espresso. La title track è violenta, veloce, e dopo gli insulti di “Fuck You”, rafforza il tono inneggiando ad una distruzione nucleare di tutto ciò che ci circonda. Irresistibile la ritmica spacca ossa di “Storm Of Feces”, altro pezzo dal titolo osceno, mentre risulta isterica e molto ben sviluppata “Waves Of Salvation”. E’ fantastico il palese spirito di deviato divertimento espresso dalle canzoni che comunque vengono suonate con estrema serietà, con un oscuro impegno, un’immagine di band occulta ai limiti del disumano. “Nuke ‘em All” è black metal spietato, diretto, potentissimo. Ha i tiri diretti di bands come Motorhead o Sodom (nel caso che si dedicassero al black), ma la spietata costruzione dei grandi del genere provenienti dalla Norvegia. Un album malvagio, malsano, malintenzionato che offre divertimento perverso ed un approccio al demoniaco assolutamente senza limiti.
(Luca Zakk) Voto: 8/10