(Season of Mist) Pazzesco! Sono già passati dieci anni dall’ultima release degli svizzeri Darkspace, dieci anni dall’incisivo “Dark Space III I” (recensione qui). Siamo a un nuovo debutto, il primo disco con la Season of Mist, un album che contiene un’unica monolitica e monumentale traccia, oltre tre quarti d’ora marziali, decadenti, doomy, apocalittici… tre quarti d’ora di riff cadenzato, di riff metal, di disturbi cosmici, di distorsioni letali, di voci che emergono dagli inferi, di spoken words femminili tra il digitale e il sensuale. Riff lineari dentro evoluzioni atmosferiche dal potere narrativo, cinematografico e teatrale. È ipnotico questo brano, è ossessivo, è penetrante, si evolve verso galassie inesplorate. Misterioso. Psicologicamente inespugnabile. Impenetrabile. Una dimensione a sé stante totalmente lontana dall’umana comprensione, tuttavia così assurdamente coinvolgente, irresistibilmente attraente.
(Luca Zakk) Voto: 10/10