(Peaceville Records) Storia nota ai più quella dell’album “Goatlord” e per chi ne fosse a digiuno ecco il sunto: i Darkthrone pubblicano il primo album “Soulside Journey” nel 1991, con una formazione a quattro e orientata al puro death metal, poi l’anno dopo si presentano con uno dei primi esempi del ‘true norwegian black metal’, ovvero il seminale e secondo album “A Blaze in the Northern Sky” e tuttavia tra i due lavori c’è una sorta di limbo rappresentato appunto dal controverso “Goatlord”. I Darkthrone che dal quarto album in poi “Transilvanian Hunger” del 1994 sono completamente a loro agio in una formazione a due, composta dagli inossidabili Fenriz e Nocturno Culto, pubblicano dopo i primi due succitati album altri quattro che gettano le fondamenta sulle quali si costruirà la reputazione della band quanto quella della celebrità del genere, il black metal. In questa serie di pubblicazione, nello stesso anno di “Total Death”, è il sesto album pubblicato nel 1996, salta fuori “Goatlord” che non è un vero e proprio album e non risale dunque a quell’anno, di fatto è proprio quel limbo tra i due primi lavori in studio nel quale la band ha sguazzato e poi uscirne per seguire la direzione stilistica del black metal. “Goatlord” con il suo materiale del ’90-’91 è un insieme di demo che guardano nettamente al death metal. È solo musica ma per la pubblicazione viene poi corredata di testi e voce nel 1994, perché appunto qualcuno alla Moonfog Productions decise che quel materiale andava pubblicato come un album. Tra l’altro i testi erano stati scritti alcuni nel ’90-‘91 e altri risalenti a periodi posteriori. Band ed etichetta, quella attuale, ripropongono ora il materiale con un processo rinfrescante, tanto che pur avvertendo che sono dei demo registrati in presa diretta, il tutto risulta ben udibile, distinguibile, pieno. Questo ‘original’ contiene dunque solo la musica. Attenzione, questo materiale è guià stato pubblicato nella raccolta “Frostland Tapes” del 2008. Patrick Engel ha preso i demo in possesso di Fenriz e li ha digitalizzati, masterizzati dunque. La copertina è stata preziosamente eseguita dall’artista Zbigniew Bielak che riscatta Peaceville da quella oscena raffigurazione usata nell’edizione del 2011 di “Goatlord”, ad opera della norvegese Linda K Røed. “Goatlord” è davvero la rappresentazione di quello che erano i Darkthrone e che non potevano essere, perché il loro death metal per quanto alcuni spesso lo abbiano definito ‘tecnico’ e certamente oscuro, era un pochino approssimativo quanto ripetitivo. “Goatlord” però è anche ciò che sono diventati i due norvegesi, cioè cavalieri tenebrosi e maestosi come ad esempio si avverte in vari punti della traccia “Rise”. La formazione autrice di questi demo è composta da Gylve ‘Fenris’ Nagell alla batteria, Nocturno Culto chitarra solista, Ivar Enger seconda chitarra, e Dag Nilsen al basso.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10