(Cyclone Empire) Ventidue anni vissuti al rallentatore. Ventidue anni di esistenza pesante come un’infinita sofferenza, lenta come la morte, cadenzata come il ritmo di una marcia funebre. Eternamente confinati nell’underground, con una produzione lenta tanto quanto i loro ritmi doom, i Dawn Of Winter riescono ad arrivare al ventiduesimo autunno, con una line up praticamente indistruttibile ed inscindibile, con un’attitudine che ignora qualsiasi brand, regola di mercato, legge economica. Sono sempre stati fuori tempo, fuori epoca, lontani da ogni regola. Ed ora, ventidue anni dopo, si confermano tali con questa auto celebrazione, con questo EP, con queste quattro validissime tracce, un sincero tributo ai grandi del doom. Un EP caratterizzato da una copertina stupenda, meravigliosa, la quale racchiude un prezioso vinile 180g, limitato a sole 500 copie. Un azzardo economico geniale, perfettamente in linea con la band e con l’ambiente dove si muove e si è sempre mossa. La title track è sicuramente un pezzo imponente, oltre 7 minuti di vero doom, caratterizzato dalla squillante, ma tagliente, voce di Gerrit P.Mutz. Sempre lenta, sempre pesante, questa traccia riassume la band ed anche le sue influenze. Grande canzone anche “By The Blessing Of Death”, che aggiunge quelle caratteristiche più heavy metal, dando origine ad un pezzo decisamente bello, completo, godibile. Chiude questo EP la mia preferita, “In Servitude To Destiny”, canzone dal titolo quasi auto biografico, quasi un inno, quasi un salmo, un puro tributo al vero Doom, ad una carriera strana ma dannatamente sincera, pura, coerente. Una band che ha sempre fatto ciò che voleva, suonato ciò che desiderava. E’ fantastico poter godere ancora di artisti con questi principi, ed è puro piacere sapere che solo i veri cultori potranno godere di questo piccolo tesoro.
(Luca Zakk) Voto: 8/10