(Autoprodotto) Li guardi e vedi cinque brutti ceffi a cavallo tra i fuori legge da film western e dei bikers outlaw appartenenti a qualche banda MC che scorrazza sotto il sole delle highway soleggiate del sud degli States. Ti aspetti roba cattiva, ti immagini i Motorhead. Immagini di prendere un sacco di botte… ma quando fai partire la riproduzione del disco ti rendi conto che questa band toscana è maestra nel domniare la melodia, nel forgiarla, nel piegarla… per dare origine a dieci tracce stupende, malinconiche, ricche di musica, di stile. Immagini amori lontani. Amici lontani. Tristezze intense. Ma anche felicità, luce, sole, speranza e voglia di vivere. Un concentrato di energia interiore che si evolve e diventa suono, diventa armonia, diventa sentimenti. Una band musicalmente eccellente, sia a livello compositivo che esecutivo, capace di trovare arrangiamenti apparentemente semplici ma accattivanti, travolgenti, spesso toccanti. Una band che vanta un cantante, JD Nitro, con una voce sognante, dolce ma potente, capace di una ampiezza assoluta, potenzialmente perfetta per molteplici generi musicali, ma assolutamente azzeccata per questo sound, per questo quintetto, per i Deadly Tide. Lacrime e polvere, sole e orizzonte con la meravigliosa opener “I’m The King Of The World”. Ricordano certi Guns’n’Roses con “Away”. Fantastica “In My Downtown”, graffiante “Come Back With Me” dove JD arriva a livelli ancora più ricercati. Un tratto oscuro, vagamente dark, aleggia sul rock di “Plastic World”, mentre “Lady” apre uno spiraglio ad un riffing più duro, pur mantenendo una melodia dolce e quasi romantica. Southern reso meno sporco e più musicale su “Time For A Cigarette”, mentre “White Decadent Lady” punta ad un rock quasi britannico, quasi pensato come radio hit. Una sorpresa. Certo, questo non è metallo, ma non si può nemmeno dire che mancano certe idee e certe impostazioni che sono comuni nell’hard rock o nel melodic metal. Semplicemente i Deadly Tide prendono varie influenze, le rimescolano, le reinventano, dando origine a qualcosa di diverso. A qualcosa di assolutamente gradevole e decisamente identificativo.
(Luca Zakk) Voto: 8/10