(Autoproduzione) Provenienti da alcune pubblicazioni precedenti, i francesi Death Agony piombano nella scena death metal europea con un debut album che abbraccia pienamente la scuola europea, soprattutto attraverso Behemoth, God Dethroned, Bolt Thrower, tanto per citare alcune band che i riff dei francesi mi hanno riportato alla mente, inoltre credo che anche gli Slayer in fin dei conti appartengono al loro bagaglio formativo. Il cantato è (di Matthieu, anche chitarrista) in growl, il quale però di tanto in tanto si concede anche qualche variazione più aspra. Impressionante la base ritmica, la batteria infatti sottolinea ogni singolo passaggio con buoni spunti, puliti, ma assolutamente poderosi e il basso contribuisce non poco ad erigere un muro sonoro possente. Proprio questo aspetto mi ha ricordato le atmosfere devastanti di Bolt Thrower e God Dethroned. Delle chitarre in buona sostanza si è già detto, ma segnalo anche la presenza di qualche buon assolo ben piazzato in giro. L’atmosfera è torbida, c’è un clima davvero oscuro e la produzione ha contribuito ad ottenere questo effetto. Quell’essenza sonora poderosa e cupa è dannatamente death metal fatta di accordature ribassate, fa sentire il genere nella sua pienezza pur tenendo conto di qualche passaggio che volge verso un thrash metal pregno di groove o di qualche accelerazione di tipo blackened. Oltre ad un sound potente, la band transalpina si avvale anche di un riffing abbastanza dinamico e che evita di ripetere se stesso per l’intera durata delle canzoni. Tirando le somme è giusto dire che “Carcinogenic Memories” è un classico album death metal, ne rispetta le caratteristiche più essenziali. La band ha decisamente dato il massimo e curando ogni aspetto per questa tappa fondamentale della propria carriera in via di definizione e credo sia per questo che alla fine ho ascoltato con piacere “Carcinogenic Memories”.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10