(Scarlet Records) Ormai gli italiani Deathless Legacy hanno raggiunto un livello stilistico maestoso, probabilmente più elevato della stessa band dalla quale si sono fatti ispirare e, ormai, qualitativamente ben superiori ai tanto osannati Ghost, sia per ricchezza delle composizioni, sia per estetica e teatralità. Steva, poi, è una vocalist favolosa, tanto da non temere alcun confronto anche se paragonata a tante colleghe delle più famose female fronted band (Epica, Within Temptation, Lacuna Coil ecc). Il nuovo disco, il settimo sigillo, è un concept che racconta l’emozionante storia del demone minore Malchrum, il quale viene sfidato da Lucifero a intrappolare un prete in un peccato mortale ed indicibile, assicurandogli così la “Damnatio Aeterna”, la dannazione eterna: ed è qui che la band di Steva si muove con impeto e disinvoltura, costruendo emozioni e sensazioni che si diffondono brano dopo brano, ritornello dopo ritornello, passaggio dopo passaggio, dando vita ad un disco irresistibile, travolgente, estremamente oscuro ma anche incredibilmente catchy e violentemente heavy. Liturgica e trionfale la title track, peccaminosa “Miserere”, dissacrante “Get On Your Knees”, un brano musicalmente superlativo, con una performance vocale stupefacente. Contorta “Indulgentia Plenaria”, inquietante e aggressiva “Oblivion”, capolavoro di heavy metal occulto “Spiritus Sanctus Diabolicus”, un brano penetrante, coinvolgente e maledettamente pesante, dominato da un refrain (il titolo stesso) che mette radici nei punti più oscuri della mente dell’ascoltatore, infettando, maledicendo, corrompendo. L’introspettiva “Sanctified” ci mostra una Steva al massimo della forma, capace di una linea vocale tanto grintosa quanto struggente, scolpendo un capolavoro di brano supportato da musicisti in grado di dipingere una progressione che va ben oltre i confini dell’heavy, del doom o dell’occult rock, grazie anche ad una linea di basso immensa arricchita da tastiere sublimi. C’è un senso di gloria su “Mother Of God”, drammatica la conclusiva “Gehenna”. Nella storia della musica estrema ci hanno provato in tanti a mettere in musica la vera natura del male, moltissimi senza riuscirci o nemmeno minimamente avvicinarsi; qualcuno, invece, ci è riuscito eccome, tanto da entrare nella storia, una storia narrata in quel libro nero che ha ora una nuovo capitolo intitolato “Deathless Legacy”.

(Luca Zakk) Voto: 10/10