(Ghost Record Label) Sono di Tehran i DEAtHtUNE, dove si formarono una decina di anni fa, e “Original Sin” è il secondo album. La band mostra del death-thrash metal con abbondanza di groove. Dopo la suggestiva intro strumentale dal tono esotico, con melodie di carattere mediorientale, “Inondation of Truth” inaugura questo valzer tra death metal e stacchi di natura groove thrash metal un po’ Pantera e forse Machine Head. L’esteso uso del groove anche nei suoni, si definisce attraverso riff pesanti e scanditi da un drumming asciutto, in mid-tempo, che si presta a un largo uso della doppiacassa. Ciò crea nei pezzi un senso del ritmo meno standard del previsto. Il fatto di provenire da una certa cultura, vede le linee melodiche della musica tradizionale inserite in parti dei brani, riprodotte con chitarre, basso e batteria e alla maniera metal. Sono in quattro i DEAtHtUNE, dunque chitarra, basso, batteria e con Babak Turkzadeh che canta con modalità harsh che tende sovente al growl e al contempo allo scream, a seconda delle variazioni dei brani. Se quanto proposto al primo ascolto mostra un comprensibile ‘già sentito’, i DEAtHtUNE sulla distanza svelano un progetto compositivo con elementi ben precisi e personali. La batteria, giusto per ritornare su uno di questi elementi, di Mohammad Mirboland, a volte gioca sulla dualità del battere e levare nei confronti del riffing, di Saeed Ghadiani, creando insoliti momenti disarticolati. I quattro si prestato a molteplici variazioni nei pezzi, aumentando così l’alternanza tra death e thrash metal come sostanza del loro suonare.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10