(earMUSIC) Fare una recensione dei Deep Purple per un loro nuovo album, il ventitreesimo in uno studio di registrazione e dal titolo inusuale, è un pochino disarmante. I Deep Purple sono un monumento la cui fondazione risale a Hertford in Inghilterra nel 1968. Si intitola “=1” e curiosamente è un modo per dire che in questo mondo così veloce e complesso, tutto alla fine si semplifica e infine equivale a 1. “Show Me” apre “=1”, nella sua maniera un po’ arrembante e un po’ strutturata, con quella semplice linea melodica edificata con tastiere e linea vocale. Con un fraseggio solista tra Don Airey e Simon McBride, per poi intrecciare i tasti bianchi e neri e la sei corde in una scalata finale. I Deep Purple dall’arrivo di McBride nel 2022, hanno incassato un chitarrista con, rispetto a Steve Morse, uno suo stile più consono a sé stessi e spesso incline a soluzioni del mai superato Ritchie Blackmore. “Sharp Shooter” rievoca quelle grosse tinte affrescate da organi con chitarra, batteria e basso a sostenere un’andatura seducente. “Portable Door” ha un suo senso però saccheggia mezza discografia della band, cosa che accade anche nelle strofe di “Lazy Sod”. “If I Were You” tocca momenti blues struggenti. Qualcosa del genere è anche “I’ll Catch You” che ricorda vagamente Gary Moore ma in una versione più snella e meno melensa. “Pictures Of You” è variabile, inattesa nella sua forma e melodia. “I’m Saying Nothin’” è forse il brano più ruggente. “Now You’re Talkin’” è uno dei pezzi migliori, si ha infatti l’impressione che la band si diverta per davvero e ognuno tenta di metterci il suo massimo e quella percentuale di estro ancora percepibile. “Bleeding Obvious” è il tentativo dei Deep Purle di apportare un po’ di progressive al tutto. Posto che Roger Glover e Ian Paice non rappresentano più dei selvaggi rivoluzionari ma dei sobri tempisti, nonché Ian Gillan con una sua vivace personalità ma corde vocali ormai lontane da quelle di “Deep Purple in Rock”, i Deep Purple riescono a loro modo ad affascinare. “=1” ha un suo inaspettato valore e se il cantante e il bassista sono del 1945, del 1948 il batterista e il tastierista, possiamo anche accontentarci così.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10

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