(Argonauta Records) I francesi Deep Space Mask sono leggermente cambiati dall’ultimo album (recensione qui). I suoni si son fatti leggermente più oscuri, lenti e pesanti. Doom, certo, ma con una vena malefica e ultraterrena che ben si mischia ad assoli dalle tinte settantiane. E nonostante “l’innocenza” del genere, per tutto il disco aleggia un’atmosfera oscura e meditabonda, in cui la sensazione portata all’estremo ti fa dubitare di essere di fronte solamente ad una canzone, bensì ad un rituale, complice anche la dissolvenza che accompagna alcune tracce verso la loro chiusura e la lunghezza media tutto sommato abbastanza importante delle tracce stesse. L’etichetta mette a segno un altro colpo, producendo un album esoterico e ‘legger’ allo stesso tempo, dove le tematiche son ben nascoste da melodie fin. Troppo semplici quanto efficaci. Un’etichetta da tenere sempre più in considerazione.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 7,5/10