(Scarlet Records) Siglano il terzo lavoro i Degrees Of Truth, intitolandolo sagacemente “Alchemists”. La band italiana armeggia infatti con elementi gothic, symphonic, non da meno di taglio pop e di elettronica sparsa, creando così una ricetta alchemica che possa fondare il prestigio di questo album. L’intento è audace, anche per alcune parti di stampo progressive, eppure le aspettative non sembrano del tutto soddisfatte. Claudia Beltrame, voce, offre una buona prova, viaggiando attraverso le sue linee vocali tra i vari passi metal di taglio gothic, symphonic e con le succitate soluzioni elettroniche. Il suo operato al microfono è lodevole e anzi lei è il più delle volte la chiave melodica del tutto. Infatti la musica non sempre ha un carattere definito, fluente, la quale appare come una successione di parti a volte in maniera impetuosa che non creano di fatto una canzone vera e propria. Va anche bene il passare dal pop rivestito di metal fino al progressive audace, sempre sospinto dalla voce di Claudia, però poi alla lunga la musica, le canzoni in realtà, non giungono a una forma compiuta e tale da allietare l’ascoltatore. Sembra una band molto votata alla sperimentazione e il formato canzone non sfrutta a pieno le opportunità della cantante.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10