(Dusktone) Quinto album per i ragazzi sloveni i quali puntano a una maggiore iniezione di psichedelia e atmospheric nel proprio black metal. I Dekadent guardano con epica a scenari maestosi e con occasionali sfumature spaziali. Sono scenari tratteggiati appunto da idee di natura psichedelica, in tal modo le maglie del black metal vengoo dilatate e lo stesso genere perde i suoi contorni, per un sound maestoso ed evocativo, sostenuto da un’ossatura comunque metal. Le chitarre lavorano con riff ben delineati e soprattutto fraseggi e assoli con quel tono retrò e di stampo space rock e psichedelico. Gli assoli erompono con melodie languide, fluide e agganciate a un feeling affatto metal, un qualcosa che potrebbe trovare il proprio corrispettivo negli assoli dei The Meads Of Asphodel ad esempio. In tre quarti d’ora i Dekadent creano uno scenario narrativo evocativo e pur dilatando i pezzi, la band riesce a stare all’interno di un minutaggio totale adeguato. Le stesse composizioni non sembrano debordare, anche grazie alle melodie piuttosto diversificate in ogni brano. Synth e assoli sono una componente degnamente atmospheric, il cantato in growl e il riffing sono la controparte metal, mentre la sezione ritmica ricama un buon lavoro di sostegno per ambedue. Arabeschi, viaggi tra le stelle o evocazioni di altre sfere sono il sale di “The Nemean Ordeal”, probabilmente l’album nel quale i Dekadent sono andati molto più in là del previsto.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10