(Gates Of Hell Records) Il ‘true heavy metal’ germoglia a Detroit ma non da oggi. Infatti i Demon Bitch si formano in quella città nel 2011 e da allora hanno pubblicato un po’ di cose ma in particolare solo due album. Proprio “Master of the Games” è il secondo e manifesta un puro heavy metal, nella sua forma più classica con diverse parti dove chitarre gemelle riportano ovviamente alla mente fraseggi polifonici alla Iron Maiden. C’è qualche derivazione appena tangibile di Yngwie Malmsteen, forse qualcosa di King Diamond e i più classici Judas Priest, oltre a punte di speed metal e il tutto finendo poi per legarsi ai temi tra il mistero, la leggenda e così via. Tutti cantati da Logon Saton, il quale fornisce un’impronta condivisibile con cose dei Mercyful Fate. Sono circa tre quarti d’ora avvincenti, con l’heavy metal classico, cromato e lucente orgoglioso e suonato con cascate di note e un cantante che tocca il cielo.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10