(Svart Records) È il quinto album per i doom rockers danesi Demon Head, il quinto disco in oltre un decennio attività che li ha visti passare da un hard rock di matrice anni ’70, verso un metal classico teatrale di stampo doom/goth, ricco di oscurità, di drammaticità, di melodia e progressioni tutt’altro che prevedibili. Con il precedente lavoro, “Viscera”, erano arrivati alla corte della Metal Blade, ma forse questi dipinti sonori così poco commerciali non hanno soddisfatto le aspettative della label americana… pertanto ecco il ritorno all’etichetta perfetta per queste opere, la finlandese Svart Records, la quale già curò l’album “Hellfire Ocean Void” del 2019. “Through Holes Shine the Stars” è graffiante ma introverso, oscuro ma ricco di melodia, è potente ma con la malinconia tipica del goth. “The Chalice” fonde perfettamente l’indole heavy con la tenebrosità doom/goth, lasciando un sacco di spazio alla creatività della band. “Draw Down the Sky” è accattivante, trascinante, in qualche modo geniale, verso il crescendo di oscurità e disperazione offerto da “Our Winged Mother”. Misteriosa e sognante “Wildfire”, intima “Deeper Blades” con i suoi assoli incantevoli. Si torna a spunti heavy con “Frost”, prima della conclusiva, decadente e poeticamente lacerante “This Vessel Is Willing”. Un album sincero, curato dalla band nei minimi dettagli (il disco è stato registrato nello studio di loro proprietà), con uno spunto di esaltazione aggiunto dalla firma dell’ingegnere e produttore Flemming Rasmussen (Metallica, Morbid Angel, Ensiferum); un disco da scoprire, dentro il quale scavare, verso le viscere della sua complessità, della sua imprevedibilità, del suo essere in qualche modo deliziosamente etereo.
(Luca Zakk) Voto: 8/10