(Revalve Records) Risiedono a Novosibirsk i Demon Project. Città siberiana, posta nel versante meridionale, quello che guarda dunque verso Kazakistan e Mongolia. Luogo lontano, perduto. “Revival” è il nuovo EP che i Demon Project incidono attraverso l’italiana Revalve. Il lavoro è congegnato attraverso tastiere dai toni cinematic metal, dunque elettronici e futuristi a tratti industrial, e un metal messo in quadro da riff thrash metal e melodic death metal. Riff che si avvicinano al tardo periodo dei Carcass e alla tradizione melodic svedese, dunque muscoli, solidità, sostanza, con arrangiamenti definiti con precisione. Dimostrano di sapere suonare e sapere scrivere i quattro musicisti. Il tunnel sonoro che si varca nell’ascolto di “Revival”, descrive bene lo scenario definito “siberian electronic death metal” che lo stile dei russi esprime da ormai cinque anni. La voce è basata su un growl aggressivo, al quale si alterna spesso il cantato in clean che risulta gradevole e tale da sollevare la qualità dei passaggi, in queste fasi melodiche che forse si ispirano al metalcore pur non preservandone quella solita e scontata ripetitività. Chitarre, di Dmitry (anche cantante) e Roger, che si muovono con tenacia e riff ben marcati e duri. Le sei corde scorrono senza intoppi e con il fiancheggiamento dei synth, queste riescono a tirare fuori delle linee melodiche gradevoli. “The Touch” è il pezzo meglio costruito: con oltre sei minuti è il brano dalla durata maggiore, diversi cambi di atmosfere e un tasso melodico molto alto. Drammatico, epico, sicuramente legato a schemi moderni, nonostante un’epica generale senza tempo. Gradevole anche “Lux in Tenebris” per via del supporto vocale femminile. La band, come già lasciato intendere poco più su, è attiva da tempo con due album prodotti e altre pubblicazioni: “Revival” supera di poco i venti minuti, tecnicamente sembra senza sbavature e i Demon Project dimostrano di essere consapevoli degli obiettivi stilistici che vogliono raggiungere. Se in futuro le prossime composizione saranno di un certo livello tecnico, come tutte nell’EP, e qualitativamente interessanti e piacevoli, come per “The Touch”, allora il nome dei Demon Project potrebbe ottenere una notorietà senza confini.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10