(Noiseheadrecords) Debut album per gli Altoatesini Depreciate The Liar, band dedita ad un death metal dalle forti influenze deathcore. L’opener “Dimwitted to Destruction” parte subito aggressiva con chitarre ribassate in evidenza e un mostruoso lavoro dietro le pelli e la voce di Davide Puddu che alterna profondi growls a parti in screaming davvero isteriche e potenti. “Recognize Reclaim Reconquer” invece è più cadenzata e caratterizzata da un riff pesante che ricorda i Fear Factory, interrotto da un’accelerazione a rotta di collo con chitarre impazzite e blast beats, inframezzati da rallentamenti e ripartenze continue. La title track ha un riff stoppato e monolitico con brevi ma fulminanti accelerazioni e la voce di Puddu sempre più furiosa. “Cryogenic” parte furiosa con un riff slayeriano e batteria devastante si distingue per l’utilizzo di voci filtrate nei rallentamenti. “Exasperation”, escludendo sporadiche accelerazioni è giocata più sui mid tempo, risultando un particolarmente pesante. “Vangance For The Betrayed” è vicina al prog metal grazie ad un riff contorto e parti di batteria iper tecniche in tempi dispari. Vicina al brutal death la parte iniziale di “Inferiority Complex” canzone che raggiunge velocità altissime per poi rallentare in pesantissimi breakdown. “There Shall Be No Mercy” segue lo schema della precedente risultando, però troppo monolitica e ripetitiva. “Murder Those Who Infest” è più dinamica. Il canovaccio compositivo è simile alle precedenti, ma ha un riffing più dinamico e coinvolgente. La conclusiva “Cataclysmic Process” parte con una chitarra intenta a tessere un riff lento e stoppato, mentre l’altra sei corde viaggia ad altissime velocità. Il brano si sviluppa poi su ritmi molto elevati, inframezzati nuovamente dagli onnipresenti breakdown. Nonostante il genere deathcore sia inflazionato devo dire che questo “Dethrone Humanity” mi ha convinto: pur non inventando niente, questi ragazzi hanno energia da vendere e l’album ha dalla sua un’elevata dose di aggressività e soluzioni tecniche mai fine a se stesse e sempre al servizio delle canzoni.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10