(Unholy Conspiracy Deathwork) È “Moritat” l’ultimo album dei Der Rote Milan, il seconod in carriera, ed è stato pubblicato nel 2019. Da allora la band tedesca ha pubblicato un EP nel 2020 e ora questo “Schlund”, il quale confeziona poco oltre 22 minuti di black metal dalle tinte fosche, nelle quali le chitarre fraseggiano trame, melodie letali e oscure con una certa abilità. A contorno un comparto ritmico ben centrato attorno alle sei corde e valido nell’adattarsi all’evoluzioni dei pezzi. C’è un alone dark metal nel black metal dei Der Rote Milan che alimenta dunque questa dimensione straniante ma tenebrosa. “Erloschen” che segue l’opener e intro dark-ambient “Passion”, è un’assoluta sintesi di tutti i punti forti dei tedeschi. Attraverso una buona produzione, chiara ma non smaltata, i pezzi sprigionano un black metal con tendenze blackened e soprattutto con momenti melodici ricamati con una certa dovizia. Come in “Der Keiler” dove arrivano lampi melodicamente drammatici. “Schwarze Winde” è il brano più puramente black metal e “Der Herr der Schaben” chiude “Schlund” con la durata maggiore tra tutte le composizioni, circa sette minuti, e stilisticamente è un’altra sintesi dei vari punti forti della band. I Der Rote Milan sono apprezzabili per come le chitarre siano produttrici di temi e trame, di melodie e atmosfere, alternando appunto tutto ciò, con i dovuti e precisi ricami del comparto ritmico, e contribuendo così a creare un black metal per niente monolitico e prevedibile.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10