(Fastball Music / Rockinbear Studios) Primo album per Olav Däumling che punta a creare una trilogia attraverso l’ausilio dei Tarocchi. Una proposta molteplice che vede tra le maggiori ispirazioni Ozzy Osbourne e Black Sabbath nonché Alice Cooper e poi c’è quella sottile eccentricità che rimanda ai Faith No More. Le atmosfere e la stessa matrice musicale delle canzoni di “Arcanum I – Rage”, variano tra l’hard rock settantiano e l’heavy metal, in un clima tra l’occulto, i toni anche crepuscolari e mistici, impennate poderose e tutto con forte impatto melodico. DerHerold osa, vuole dire tante cose, con il risultato di avere canzoni abbastanza personali e a volte uniche alcune più o meno grezze rispetto ad altre. Il tutto collima con il concept che alberga nell’album: Harold è un artista che intraprende un viaggio attraverso i tarocchi. Ogni canzone è parte di questo processo ‘arcano’ è determinato dalle carte, gli arcani maggiori cioè i Tarocchi. Nell’album compare come ospite Seraina Schöpfer (Green Labyrinth, Dreams In Fragments) che in “Crusin II” svetta con la sua voce, in una grande canzone che rievoca scenari rock folk tra i seventies e il grunge. Däumling stesso con la voce svaria da linee vocali punk a esternazioni hard rock e dunque graffianti o melanconiche e con pathos. “Arcanum I – Rage” vede dei buoni riff di chitarra, refrain che sanno essere ipnotici, sospesi tra il rock roccioso e impeti più hard & heavy o, come già indicato, sabbathiani. Si sommano con parsimonia anche sintetizzatori che contribuiscono a evocare scorci old style e sono un modo per ampliare la spazialità dei brani e tentare di slegarli dal vincolo con la chitarra che resta predominante. Nonostante in fase promozionale si parli di questo album come un esempio di prog, lo si prenda però come tale solo per la vivacità e le molteplici sfumature piuttosto che nel verso puro dello stile.

All’album è annesso un fumetto che si integra con i testi dell’album, annessi in un libretto del CD comunque abbastanza buono, pecca nei caratteri piccoli ma è un male dei booklet dei CD. Anche la copertina non rende giustizia a tutta l’iconografia sviluppata per l’album e a si trova fuorviante. Sia il fumetto che il libretto del CD sono la chiara intenzione di rendere la propria musica parte di un’opera concettuale.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10