(Bizarre Leprous Productions) Il tipico lavoro che riversa una scarica di calci e pestoni a non finire. Un vomito di violenza, una bestemmia di strafottenza. Una stramaledetta serie di cariche a testa bassa come tori. Questo commando sonoro della Rep.Ceca è formato da elementi di Jig-Ai, Ahumado Granujo, Brutally Deceased e Eardelete (ex-Negligent Collateral Collapse). Underground dunque, sottobosco della scena. Periferie sonore marce e non convenzionali. Grindcore-brutal death metal, fusi insieme. Un po’ come una volta facevano i Regurgitate e tanti altri come loro. “Tour de Anal” è il terzo album dei DEOAG, uscito dopo sei anni dal precedente. La voce è ai limiti del grugnito di un maiale, il drumming è serrato, ossessivo e pazzo, chitarre distorte con frequenze fredde che restituiscono loro poco spessore e infatti il basso sembra esserci sempre. Mai sepolto dalle velocità, dalle violenze del drumming o dagli improperi del cantato. Le finezze sonore non sono di casa nel grindcore, a meno che non si parli di una band che è sulla scena da anni, l’audio nel grindcore è qualcosa di approssimativo. “Tour de Anal” parte con “Sexual Democracy” e in poco meno di ventinove minuti annichilisce ogni cosa. Accelerazioni violentissime, in stile grindcore e atti in mid tempo o meno veloci a cavallo tra il thrash e l’hardcore, senza lasciare troppo indietro quegli assalti pregni di groove che riportano alla mente colpi di brutal death metal. È comunque il grindcore il vero canale di sfogo dei Cechi, perché loro più accelerano e fanno i furiosi e più riescono a catalizzare l’empatia dell’ascoltatore. “Circumcision Snitzels” e “Ureterakhamun” sono due manifesti di questa bestialità, dove la batteria è spinta, ma non solo lei, a velocità supersoniche. Una carneficina, la quale ripropone anche un classico degli Entombed, “Wolverine Blues”. Suonata con uno stile fuori contesto dal resto, ma nonostante tutto ben gradita.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10