(Massacre) Il momento emblematico di “Incinerate All” è lo slayeriano attacco iniziale di “The Plague Carrier”. Questo frammento non è il solo momento che per riff e atteggiamento della sezione ritmica riporta alla mente Araya e soci, ci sarebbero anche i The Haunted in certi passaggi, eppure è capace di descrivere perfettamente l’idea di fondo che ha dato spunto alle canzoni dei Dethrone: thrash metal spinto, impastato con death metal alla maniera svedese. Perché svedese è questa furiosa e irruenta formazione al secondo lavoro in studio e che estremizza con velocità le andature del genere. La scuola svedese proposta in maniera aggressiva e veloce, con la componente thrash rude e tenebrosa, ma che non rinuncia ai tipi agganci melodici e a qualche armonizzazione; sono questi gli atti necessari del melodic death metal di quelle latitudini. “Incinerate All” è un lavoro frenetico, eppure presenta lati meno aggressivi e sprigionati solo da terzine insistenti e veloci. Nessuna particolare innovazione, ma un fedele riproposizione del genere, in una maniera spietata e potente. Il lavoro ritmico di Simon Lundh è notevole e il duo di chitarre Hartikainen-Carlsson riprende maglie sonore dinamiche e poderose, le quali dopo pochi ascolti si rendono familiari. La band può ulteriormente progredire verso un songwriting più omogeneo e diretto, come nella riuscita “I Am God”.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10