(Black Lodge Records) È incredibile quante band svedesi di heavy metal classico siano entrate sul mercato negli ultimi cinque anni: alla lista vanno certamente aggiunti anche i Devil’s Gun, che propongono con “Sing for the Chaos” il loro secondo disco. La veloce scaletta conta nove brani che non superano mai i 4’30’’. “Killer Machine” è scopertamente acceptiana (o bullettiana, se volete: i nostri vengono dalla stessa città!), al punto onestamente da suonare un po’ riciclata; meglio “Tear down the Wall”, dal taglio epico e contemporaneamente assai grintosa, e “Lights out”, per quanto scontatissima, ha un suono grasso e potente. Anche la titletrack vira piacevolmente verso un heavy/epic dai cori solenni, che guarda ancora agli Accept più impostati; bel ritmo con “Queen of Destruction”, dotata anche di un grande solo. Ironia hard’n’heavy, quindi, per “Alligator Fuckhouse”, prima che la pacchiana “Bad to the Bone” chiuda questo disco veloce e roboante. Non indispensabile, ma affatto malvagio!
(René Urkus) Voto: 7/10