(Naturmacht Productions) Il black metal epico e storico degli italiani Dewfall continua a crescere a livello i energia, di emotività e, soprattutto, di qualità. È il terzo album in oltre vent’anni di irriducibile attività, intensificatasi nell’ultimo anche grazie ad innumerevoli esibizioni live, la quale propone un black oscuro, spesso aggressivo, ma registrato in maniera carnale, emozionale, con ogni strumento messo in mostra con il giusto equilibrio; la vera marcia in più è rappresentata dagli strumenti ‘non convenzionali’, come i violini o il corno, iniettando con un ottimo equilibrio sonoro quella componente epica/folk ispirata ai culti pagani atavici dei longobardi. “Fara” è tanto violenta e veloce, quanto oscura e rituale, “Skalks” offre una dualità interessante, tra aggressività estrema e senso di celebrazione del culto. Favoloso l’assolo di chitarra che emerge da “Hrings”, suggestiva la progressione di “Maska”, molto ben curate le diverse influenze che convergono nella title track capace di un intermezzo sostenuto ma decisamente tribale. Il mid tempo della corposa “Laur”, in chiusura, scandisce uno dei migliori brani del disco, mettendo in mostra praticamente ogni spunto anticipato con i sei brani che la precedono. Con testi in inglese, ma con spunti di latino, longobardo ed italiano medioevale, “Landhaskur” si rivela un disco piacevole, incalzante, ricco di energia, stimolante e capace di farsi ascoltare numerose volte, ciascuna delle quali in grado di svelare nuovi affascianti dettagli.
(Luca Zakk) Voto: 8/10