(Iron on Iron) Si è mai sentito di una band di purissimo us metal anni ’80 che provenga dalla Grecia e incida il proprio debut album nel 2011? Fino a che “Neon Lights” non ha iniziato a girare nel mio stereo non ci credevo neanche io! I Dexter Ward, nome di Lovecraftiana memoria, nascono dopo che Manolis Karazeris e Mark Dexter (al secolo Marco Concoreggi) lasciano i BattleroaR e decidono di dedicarsi ad un progetto più consono alla propria dimensione musicale. Dopo l’EP d’esordio “Antarctic Dream”, pubblicato solo su vinile nel 2010, li troviamo oggi con questo full-“length” che ci catapulta senza mezzi termini nel passato, precisamente nei primi anni ’80, creando un incantesimo così sottile da far venire davvero il dubbio che le 9 tracce del disco stessero aspettando da trent’anni, chiuse in un polveroso scantinato, di essere riportate alla luce. Tant’è che le note di copertina devono sottolineare che i nostri non sono dei reazionari reaganiani! Subito una vera e propria bomba a inizio scaletta: “Metal Rites” è un anthem con un riff ipnotico e un ritornello semplice e incisivo, che canterete subito anche senza volerlo! “Ghost Rider” e “Youngblood” sono poi due cavalcate inarrestabili che appagheranno per lungo tempo la vostra sete di eighties e (in particolare la seconda) di Iron Maiden. “Return of the Longships” recupera invece, in modo del tutto inatteso, atmosfere epiche e vichinghe: il passato nei BattleroaR sembra riemergere sia nel cantato di Mark Dexter che nelle trame chitarristiche manowariane. Superbamente evocativa, in ogni caso, la parte lenta del brano. L’altro pezzo da novanta lo troviamo alla fine della scaletta: “Back to Saigon”, dedicato alla Guerra del Vietnam, fa pensare ai Cirith Ungol di fine carriera molto più di quanto non appaia a un primo ascolto, e rappresenterebbe la colonna sonora perfetta per alcune scene di “Apocalypse now”. C’è tanto revival superfluo e a volte quasi irritante, ma questa è magia: lasciarsi scappare “Neon Lights” e la sua criptica copertina parlante, piena di simboli decifrabili soltanto dai true defenders più attenti, sarebbe un delitto.
(Renato de Filippis) Voto: 8/10