(Antiq) Strano gruppo davvero, i Diablation. Il loro black metal si distingue dalla massa per molti motivi: il primo è sicuramente la lingua del cantato, ossia la lingua francofona. Poi, a livello strettamente musicale, abbiamo una straniante quanto piacevole commistione di molti sottogeneri. Ecco comparire il power, il death, ma anche un po’ di black atmosferico, vagamente romantico, tipico della produzione francese. Tutto sommato, anche altri gruppi hanno saputo integrare così tanti generi in un unico brano. Quello che infatti giunge alle orecchie di chi ascolta questo debutto è l’assoluta poliedricità del materiale proposto, in cui ogni singola traccia, anche se sin da subito si potrà cogliere l’omogeneità della proposta musicale, una sorta di coerenza interna che rende il platter godibile dalla prima all’ultima traccia. Un debutto davvero notevole, in cui la formazione mostra una più che buona padronanza tecnica e compositiva, unita ad una assoluta sicurezza nei propri mezzi. Un debutto che non ci si aspettava davvero, in grado di incuriosire e coinvolgere subito, dal primo ascolto.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 9/10