(Napalm Records) Incorniciato da una copertina grottesca e sottilmente inquietante, il quarto full-“length” degli spagnoli Diabulus in Musica non è bello quanto il terzo, “Argia”, ma mantiene comunque alte le quotazioni di questa band sempre ispirata e capace. Anche se non possiamo parlare di vera e propria originalità, vedo gli iberici sempre più consapevoli dei propri mezzi e capaci di scegliere qualche soluzione, diciamo così, ‘indipendente’. Ottima “Earthly Illusions”, che evita alcuni dei cliché più ritriti del power gothic rendendo più spigolose le chitarre e meno altisonanti le orchestrazioni. Emozionante “Invisible”, che si gioca dei cori davvero potenti; fra il gotico e il burlesque “Ring around dark Fairies’ Carousel”, brano che non può che rimandare ad atmosfere alla Tim Burton. “A Speck in the Universe” è una di quelle soffuse ballad in crescendo alle quali non si può dire di no; spettacolo di due voci in “Hiding from you”, mentre “Bane” è una power ballad dalle movenze medievaleggianti. “The River of Loss” è un brano potente e boombastico che ricorda da vicino gli Epica, prima della splendida chiusa orchestrale a nome “Zauria”. Non credo che possiamo più definire i DIM degli outsider!
(René Urkus) Voto: 7,5/10