(Beyond… Production) Confesso di non avere mai sentito parlare dei Disharmonic, band originaria di Pordenone, attiva dal 1998 e con già due albums ed un EP all’attivo, che seguono il solco artistico tracciato a fine anni ’70 da artisti come Paul Chain, Death SS, Goblin e Antonius Rex. La matrice doom, quindi, si mescola a sonorità ‘horrorifiche’, atmosfere inquietanti enfatizzate da parti vocali declamanti, che si alternano a vocals estreme, vicine al black metal. Le parti strumentali sono lente, estremamente cadenzate ed angoscianti, talvolta un po’ ripetitive e monolitiche, ma sicuramente efficaci ed oscure. I testi sono molto profondi ed intelligenti, ma sono proprio le linee vocali il punto debole di questo lavoro. Non tanto per lo stile estremo adottato, cosa abbastanza comune nel genere negli ultimi anni, ma soprattutto per il marcato accento regionale, trattandosi di testi in Italiano, che rovina un po’ il risultato finale, rischiando di renderlo buffo anziché angosciante. Mi permetto di consigliare, quindi una maggior cura nella dizione o, in alternativa, cambiare approccio vocale. I brani sono, comunque ben costruiti, con picchi compositivi notevoli, come la stupenda “Alter Ego Magico”, caratterizzata da un riffing tetro, infarcito di ottimi assoli e da un chorus da brividi. Un buon album, in definitiva, anche se a mio avviso bisognerebbe lavorare un po’ di più sulle parti vocali.
(Matteo Piotto) Voto: 6/10