(EveryDayHate) Venti minuti di inaudita violenza! Non saprei descrivere meglio questo debutto degli Spagnoli Disturbance Project, fautori di un grind core che richiama alla mente i primi Napalm Death, Lock Up, Terrorizer e Filthy Christians. Venticinque schegge impazzite suonate a velocità siderali senza, per questo risultare confusionarie. Il bagaglio tecnico dei musicisti è infatti elevato, il riffing è letale ma non caotico e ogni passaggio è ben comprensibile, mentre la sezione ritmica è secca e precisa, permettendo ai pezzi di risultare completi e non una serie di riffs raffazzonati come spesso succede a gruppi di questo genere. “Futuro Negro” è un treno lanciato a folle velocità che travolge tutto ciò che gli capita davanti. “Ridicula Prepotencia” dura venti secondi, eppure la band si prende il lusso di infarcire il pezzo di rallentamenti e ripartenze, con un riffing tale da poter riempire un brano di cinque minuti. Molto variegata nel suo minuto di durata anche “Vomitando Sangre”, con stop & go a profusione e vocals alternativamente in growling e screaming. “Esbirros è più lineare, una mazzata in faccia carica d’odio, mentre “Minima Esperanza” è rabbiosa come poche altri brani. La conclusiva “Esta Mierda De Sistema” vede il gruppo flirtare con l’hardcore, ovviamente brutalizzato a dovere. Nonostante tutto l’album si mantenga a velocità elevate, non ci sono momenti di stanca, grazie ad una fantasia esecutiva che spesso latita in questo genere. Vivamente consigliato a chi ama la violenza sonora eseguita con gusto e capacità.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10