(Magnetic Eye Records) L’universo, l’infinito. Il gelo, un freddo siderale inimmaginabile, umanamente inconcepibile. Distanze mostruose, lo spazio senza fine, il caos dominato dal silenzio assordante di qualsivoglia rumore cosmico; pianeti che implodono, meteore che si schiantano, galassie che si scontrano, che nascono o che vengono risucchiate dentro voragini fisicamente inconcepibili. E quell’oscurità accecante, quei bagliori lontani, quei raggi emessi da soli lontani che innondano di luce le tenebre più assolute. In questo tumultuoso conflitto di elementi primordiali, gli svedesi Domkraft trovano la loro dimensione, la loro ispirazione, il loro mondo lontano appartenente ad un sistema solare sconosciuto, inesplorato, conquistando il loro personale pianeta sul quale fondare una nuova dinastia di suoni psichedelici, di riff doom pesanti esaltati da melodie isteriche ma ipnotiche, decadenti ma capaci di essere una nuova rivoluzionaria ed inesauribile fonte di energia. I Domkraft seducono con un doom graffiante, un fuzz psichedelico. Minimalismo contorto. Incedere diretto ma anche tortuoso. Una pesantezza meravigliosamente brillante. Una concretezza artistica così atomicamente instabile da spingerli al vagabondaggio verso i confini del loro mondo mentale, lasciando il pianeta appena conquistato spingendosi alla ricerca del prossimo eldorado, l’ambito elisio, l’imminente definitivo stato mentale paradisiacamente alterato.
(Luca Zakk) Voto: 9/10